Tra siccità, inondazioni e cianobatteri, anche il Ticino ha un problema con l'acqua
6 Min.
0
Spazi vitali: Acqua
Sulla scia del cambiamento climatico e del consumo, la Svizzera – «riserva d’acqua d’Europa» – si trova ad affrontare grandi sfide. L’approvvigionamento idrico sarà garantito anche in futuro?
Per la sua posizione privilegiata la Svizzera si è guadagnata il titolo di «serbatoio d’acqua d’Europa». Qui si trova il 5% delle riserve di acqua dolce del continente europeo. Il 40% della nostra acqua potabile proviene da sorgenti, un altro 40% dalle falde acquifere e il restante 20% da acque di superficie, soprattutto dei laghi.
Il 97% della popolazione svizzera ha accesso ad acqua potabile sicura ed è allacciato a un impianto di depurazione centrale. Le restanti acque di scarico sono depurate prevalentemente in sistemi decentrati.
60 miliardi
di metri cubi d’acqua cadono ogni anno sulla Svizzera.
La Svizzera consuma 550 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno. L’acqua viene cioè temporaneamente tolta dal ciclo naturale, dove ritorna dopo essere stata usata, p. es. per la produzione di energia idroelettrica o per il raffreddamento delle centrali nucleari.
Il consumo idrico in Svizzera è di 2 miliardi di metri cubi, pari al 3,7% delle risorse totali. Per consumo s’intende il prelievo dal ciclo idrologico, prima, e l’uso come acqua potabile o d’irrigazione dopo.
Il consumo annuo per uso domestico è di 50 000 litri pro capite, corrispondente a una media di 140 litri al giorno.
A causa del cambiamento climatico le precipitazioni tendono a concentrarsi in inverno, mentre in estate bisogna far fronte a fasi di siccità prolungate. Ciò potrebbe portare anche in Svizzera a situazioni temporanee di penuria idrica a livello regionale. Quando però piove, spesso l’intensità è maggiore. Con le nuove condizioni climatiche aumenta anche la possibilità, in futuro, di alluvioni e di smottamenti.
La biodiversità dell’acqua risente dell’innalzamento delle temperature medie. Come i pesci, in difficoltà durante i periodi di calura a causa della diminuzione d’ossigeno nell’acqua calda. Alcune specie ittiche hanno già iniziato a migrare verso quote più elevate, con ripercussioni sull’intero ecosistema.
Ma non è tutto: 14 000 km di tratti di corsi d’acqua svizzeri si trovano in pessimo stato ecologico. Di questi, è previsto di rivitalizzarne 4000 entro il 2090.
I ghiacciai sono essenziali per l'approvvigionamento idrico della Svizzera.
Più di 1 milione
di persone in Svizzera nel 2019 ha bevuto acqua potabile non conforme ai requisiti di legge a causa della presenza massiccia di pesticidi e dei loro residui.
Fonte: NZZ
L’acqua potabile svizzera è di buona qualità. Ciononostante un campione su sette d’acqua sotterranea eccede i valori limite di nitrati. I nitrati sono prodotti dall’agricoltura o, per essere più precisi, dal letame degli allevamenti. Il suo spargimento sui campi causa il deflusso e l’accumulo degli elementi nutritivi nelle falde acquifere. Il nitrato è considerato potenzialmente cancerogeno e può provocare la cianosi, una malattia letale per i neonati.
I corsi d’acqua svizzeri sono inquinati soprattutto da microplastiche, in gran parte dovute all’usura degli pneumatici ma anche ad altre fonti, come le economie domestiche, l’industria, l’edilizia o il littering. Ogni anno almeno 20 tonnellate di microplastiche raggiungono l’oceano trasportate dai corsi d’acqua svizzeri, di cui quasi la metà dal fiume Reno. Tra 120 e 150 tonnellate di rifiuti plastici finiscono sulle rive e nelle acque dei laghi e fiumi svizzeri e infine si riversano nel mare.
100 litri
all'anno a persona è il consumo di acqua minerale in bottiglia in Svizzera. Ciò rende l'acqua minerale la bevanda analcolica più diffusa nel Paese.
Negli ultimi 30 anni, le importazioni di acqua minerale sono quasi raddoppiate. Più della metà di tutta l'acqua minerale viene ora importata dall'estero.
Fonte: WfW
Importiamo il consumo d’acqua. Ovvero: attraverso il consumo di beni importati usiamo l’acqua di Paesi con meno riserve idriche della Svizzera. Per una tazza di caffè, per esempio, sono necessari circa 160 litri d’acqua. In totale, quindi, l’impronta idrica pro capite in Svizzera è mediamente di 4200 litri al giorno.
Il cambiamento climatico mette a dura prova anche la Svizzera: in futuro dovremo trovare soluzioni per la scarsità d’acqua di alcune regioni durante il periodo estivo.
Se in inverno nevica meno e piove più spesso, in primavera viene a mancare l’acqua di fusione necessaria per riempire i bacini idrici. Si stima che questo potrebbe causare una riduzione fino al 50% della produzione di energia idroelettrica in estate. Questa carenza andrà compensata con altre fonti di energia rinnovabili, p. es. il solare o l’eolico.
Il consumo di acqua della Svizzera è superiore alla media rispetto al resto del mondo.
BCFN, National Water Footprint Accounts
Di fronte alla scarsa disponibilità d’acqua durante la stagione estiva anche l’agricoltura deve adeguarsi: occorre coltivare nuove varietà di piante in grado di resistere meglio ai periodi secchi e consumare complessivamente meno acqua. Vanno inoltre ridotti i pesticidi e gli elementi nutritivi impiegati nei campi.
Le merci provenienti dall’estero provocano un elevato consumo idrico nei Paesi d’origine. È possibile abbattere il consumo d’acqua importata optando più spesso per generi alimentari stagionali, locali e d’origine vegetale, limitando l’acquisto di prodotti fast fashion e il consumo in generale. Laddove possibile i prodotti – nello specifico i tessili – andrebbero riparati anziché sostituiti.
Artigianato ed economia hanno un impatto sul consumo complessivo d’acqua in Svizzera. Soluzioni innovative per migliorare l’efficienza di prodotti che usano acqua possono aiutare a gestire meglio i consumi. Anche l’acqua usata nel processo di produzione dei beni dovrebbe essere comunicata con trasparenza.
Le aziende possono inoltre sensibilizzare sulla tematica il personale dipendente o attuare misure concrete, come riciclare l’acqua piovana per lo sciacquone o installare orinatoi senz’acqua. Artigianato e industria comunicano il loro consumo d’acqua e plastica in un rapporto di sostenibilità trasparente e fissano obiettivi raggiungibili per diventare più sostenibili.
Va ridotto l’accumulo di sostanze tossiche nei corsi d’acqua. Il settore industriale deve smaltire correttamente sostanze inquinanti e chimiche, residui d’olio e grasso, solventi organici, metalli pesanti o principi attivi, p. es. dei medicamenti.
L’agricoltura può ridurre al minimo la contaminazione dei corsi d’acqua e delle falde passando a un regime biologico, privilegiando pratiche rigenerative o tagliando drasticamente l’uso di pesticidi. L’allevamento di animali da reddito andrebbe adeguato al tipo di superficie disponibile in modo da non sovraccaricare il suolo a contatto con le deiezioni.
Tutti noi possiamo mettere in pratica semplici misure atte a risparmiare acqua: preferire la doccia al bagno, bere più acqua di rubinetto invece di quella minerale, lavare i piatti in lavastoviglie e non a mano. Ma il modo più efficiente per risparmiare acqua è ridurne il consumo, tanto più quello legato ai prodotti d’importazione. Soprattutto, per quanto riguarda le derrate alimentari, è raccomandabile consumare meno carne poiché l’allevamento di animali da reddito fa un uso di risorse più intensivo della produzione vegetale. Inoltre i nutrienti delle deiezioni del bestiame contaminano i nostri laghi, fiumi e acque sotterranee. E infine: evitare il più possibile lo spreco alimentare ((Link Ernährung)). Anche il cibo che finisce nella pattumiera è stato prodotto usando acqua.
Ufficio federale dell’ambiente: Informazioni sulla protezione delle acque in Svizzera
nachhaltigleben.ch: Informazioni su acqua e consumo in Svizzera