Dalla depressione fino alla morte prematura: tutti i rischi dei cibi ultra-processati
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Società: Salute
Il sistema sanitario svizzero è valido ma caro. E i costi vanno aumentando. Alla prevenzione delle malattie si dedica poca attenzione. Investire in questo settore converrebbe anche all’economia.
Il sistema sanitario svizzero è ottimo. Dati i suoi elevati standard, l’assicurazione malattie prevista dalla legge e l’ampia assistenza prestata alla popolazione, secondo gli indicatori OCSE è uno dei migliori dell’area OCSE.
Il sistema sanitario svizzero è però anche caro – e da tempo, ormai, i costi vanno aumentando incessantemente (vedi grafico). Oggi si aggirano attorno agli 83 miliardi di franchi l’anno, ossia 800 franchi mensili a persona. E ciò si ripercuote sui meno abbienti: in Svizzera il tre per cento delle economie domestiche rinuncia a curarsi per via dei costi.
Nel 2023 in Svizzera l’aspettativa di vita è di circa 82 anni per gli uomini e oltre 85 anni per le donne. Esiste però una correlazione tra livello d’istruzione e aspettativa media di vita. In media gli uomini e le donne con un diploma universitario vivono rispettivamente 4 e 1,3 anni più a lungo di chi ha un normale diploma scolastico. Le cause di decesso più comuni in Svizzera sono cancro e malattie cardiovascolari.
L'elevato livello di salute in Svizzera ha un costo. Quasi il 12 % del nostro prodotto interno lordo (PIL) viene speso per la salute, un valore superiore a quello di Austria, Svezia e Norvegia, ma inferiore a quello di Francia e Germania.
L’aumento dell’aspettativa di vita viene spesso visto come la causa dell’incremento dei costi sanitari. Quest’ultimo non si spiega però con il solo invecchiamento della popolazione. Se infatti è vero che viviamo sempre più a lungo, è anche vero che rimaniamo più a lungo in salute – il che riduce i costi. Quel che invece aumenta è il personale degli ospedali: tra il 2015 e il 2021 è cresciuto del 12,8%. E questo sia perché in Svizzera vi è una spiccata propensione a spendere per la sanità, sia perché urge sgravare il personale ospedaliero. Secondo l’Associazione svizzera dei medici assistenti e capiclinica (ASMAC), i medici ospedalieri lavorano tuttora 56 ore a settimana.
In Svizzera lo stress è visto come una cosiddetta malattia sociale. Quasi 3 persone attive su 10 (28,2%) hanno un Job Stress Index critico. Anche l’esaurimento emotivo è in aumento: nel 2022 ha superato per la prima volta quota 30%. Ogni anno le assenze dal posto di lavoro riconducibili allo stress da lavoro costano all’economia circa 6,5 miliardi di franchi, ossia 1270 franchi a persona occupata!
In Svizzera due persone su cinque subiscono un forte stress psicologico. Quasi la metà è spossata, una su dieci lamenta uno stress psicologico elevato.
Un quinto
delle persone a partire dai 15 anni in Svizzera fuma quotidianamente.
Ciò equivale pur sempre a circa 1 387 000 persone. È però in calo il numero di sigarette fumate in un giorno.
Fonte: dipendenzesvizzera.ch / UFSP
Tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di malattie quali, p. es., diabete e patologie cardiovascolari vi sono, oltre al fumo e al consumo di alcol, sovrappeso e obesità. Circa il 42% delle persone adulte è in sovrappeso. Di queste l’11% circa è obeso.
Benché per l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’obesità sia una patologia, le persone obese sono spesso considerate responsabili della loro condizione. Questa stigmatizzazione sfocia in un aumento dello stress psicologico che nuoce ulteriormente alla salute.
L’aumento dei costi sanitari pesa in misura crescente sulle finanze delle economie domestiche. E per le famiglie ciò rappresenta sempre di più un problema. L’OCSE ha perciò invitato la Svizzera ad adottare delle misure idonee a spezzare la tendenza al rialzo dei costi.
Le imprese farebbero bene ad adottare delle misure atte a migliorare la salute psicologica e fisica del personale.
Già nel 2010 lo studio sullo stress della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha rivelato che chi è stressato tende a cambiare lavoro più spesso. Dopo essere a lungo aumentato, dal 2018 il Job Stress Index è ora stabile a un alto livello.
La percezione dello stress va inoltre a braccetto con il presentismo: chi è stressato crede di non poter mancare e va quindi a lavorare anche se malato. Nel lungo termine ciò nuoce alla salute delle persone e può sfociare in assenze prolungate. Oppure le persone malate finiscono per contagiarne altre, il che si traduce nella contemporanea assenza di più dipendenti.
Anche sul fronte della prevenzione in Svizzera c’è ancora da fare. Alla profilassi viene destinato appena il 2,1% della spesa sanitaria: la media OCSE è del 2,7% e i Paesi Bassi investono nella prevenzione addirittura il 5,5% della spesa complessiva. Eppure informazione e programmi studiati per incentivare la società a fare più moto permetterebbero di prevenire efficacemente malattie non trasmissibili come il diabete o le patologie cardiocircolatorie.
5 miliardi di franchi
questo il calo della produttività causato ai datori di lavoro svizzeri dal cosiddetto presentismo, ossia la tendenza a recarsi al lavoro anche se malati.
Secondo l’OCSE la Svizzera è tra i Paesi con la più alta aspettativa di vita, il che è indice di un’elevata qualità dell’assistenza sanitaria. Per i nati nel 2021 l’aspettativa media di vita è di 84 anni. A titolo di paragone basti pensare che in Islanda, Australia, Svezia e Norvegia è di 83,2, in Italia di 82,9 e in Germania di 80,9 anni. Solo in Giappone le persone vivono in media più a lungo che in Svizzera (84,7 anni).
Fonte: OECD
Fonte: OCSE (2023)
Prendersi cura della salute conviene, e non solo ai diretti interessati. A livello economico un’efficace prevenzione delle malattie permette di ridurre notevolmente i costi. Vaccini, profilassi e informazione aiutano a contenere la diffusione delle malattie trasmissibili, mentre con uno stile di vita sano si possono prevenire malattie non trasmissibili come quelle cardiocircolatorie, il diabete o il cancro.
Questo vale anche per le imprese: ponendo in atto misure incisive contro lo stress si rafforza la salute dei dipendenti contenendo così le assenze. Nello stesso tempo si migliora però anche il livello di soddisfazione del personale, il che riduce il tasso di fluttuazione.
Non meno importante è che il datore di lavoro adotti delle misure atte a prevenire problemi fisici, come posture scorrette in ufficio o lavori fisicamente troppo pesanti in ambito edile o logistico. In questo modo la salute del personale migliorerà: per il datore di lavoro un vantaggio, visto che il numero delle assenze è destinato a calare.
Sul piano politico in Svizzera servono soluzioni per contenere l’aumento dei costi sanitari. Per le economie domestiche e le famiglie meno abbienti la pressione finanziaria va infatti aumentando.
La responsabilità di uno stile di vita sano – moto a sufficienza, alimentazione sana, consumo di alcol moderato, niente fumo e droghe – spetta però a ognuno di noi. Con adeguate campagne d’informazione è possibile sensibilizzare ancor di più la popolazione verso la questione della salute. Ad avere uno stile di vita malsano sono soprattutto i ceti meno privilegiati dal punto di vista socioeconomico: anche a queste persone occorre far capire come vivere in modo più sano e per quali ragioni.
Osservatorio svizzero della salute: Analisi indipendenti del sistema sanitario svizzero
Ufficio federale di statistica: Cifre e fatti sulla situazione sociale e la salute in Svizzera
Ufficio federale di statistica: Cifre e spese per il sistema sanitario svizzero
Studio OCSE: Cifre relative ai sistemi sanitari di tutti i Paesi OCSE