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Clima ed energia

La diga si alza e l'eolico si amplia

Ticino, non c'è solo il Sambuco fra i progetti attraverso i quali perseguire la strategia energetica - Una o più turbine aggiuntive al Parco sul San Gottardo - Mentre Berna chiede di porre attenzione al risanamento dei deflussi

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L’innalzamento della diga del Sambuco, certo. Ma non solo. La Strategia energetica delineata dalla Confederazione con orizzonte il 2050 passa anche - eccome - dal Ticino. A Sud delle Alpi, oltre all’impianto dell’alta Lavizzara la cui altezza verrà portata da 130 a 145 metri, vi sono altri progetti volti ad aumentare la produzione e la potenza soprattutto dell’idroelettrico. Come la diga del lago Sella in Leventina che, anch’essa, sarà un po’ più alta. Sono altresì previsti degli interventi alla centrale della Verzasca nonché, in particolare, l’ampliamento del Parco eolico sul Passo del San Gottardo. Tutte iniziative, ha fatto sapere oggi il Dipartimento del territorio, «allo stadio preliminare e in fase di approfondimento».

Una dozzina di osservazioni

Il Corriere del Ticino ha dunque spulciato la scheda «V3 Energia» del Piano direttore, modificata negli scorsi giorni dal Consiglio di Stato in virtù appunto dell’integrazione dei progetti citati. La documentazione sarà consultabile dal 15 aprile al 14 maggio; entro due settimane dal termine i Comuni e gli enti regionali di sviluppo hanno facoltà di interporre ricorso al Gran Consiglio contro l’adozione degli adattamenti. Una trentina le pagine del dettagliato rapporto nelle quali sono racchiuse, in sintesi, le principali novità. Si parte innanzitutto, come logico che sia, dall’esito della consultazione pubblica di un anno fa (alla base degli accorgimenti presi di recente dall’Esecutivo cantonale), durante la quale era giunta una dozzina di osservazioni.

Dai Municipi al WWF

Segnaliamo quelle dei Municipi di Airolo, Quinto e Lavizzara, del Cantone Grigioni, dell’Azienda elettrica ticinese (AET), di Pro Natura e del WWF. Perlopiù riguardavano il coordinamento di alcune iniziative, come l’innalzamento del Sambuco e l’ampliamento del bacino di Peccia con il risanamento dei deflussi e con la funivia Fusio-Ambrì (il Governo, in questo caso, ribadisce che occorre piuttosto pensare alle possibili sinergie, dato che i lavori per il collegamento non inizieranno prima del 2029-2030).

Una nota a parte la merita il discorso relativo alla costruzione di nuove turbine al Parco eolico sul Passo del San Gottardo. Il WWF auspica la riduzione dell’obiettivo annuo di produzione di energia (da 70 GWh a 30) e l’approfondimento dei «conflitti con l’avifauna e i pipistrelli». Il Consiglio di Stato osserva che quest’ultimo argomento è oggetto di «monitoraggio continuo», mentre nel primo caso ne terrà conto nell’ambito dell’adozione del Piano energetico e climatico cantonale.

Le misure di protezione

Per il Governo il potenziamento degli impianti, inserito nella scheda V3, è imprescindibile per aumentare la produzione di energia idroelettrica. Il progetto della diga del Sambuco (i lavori dovrebbero iniziare nel 2026 e concludersi quattro anni dopo per un investimento pari a 120 milioni: la capacità aumenterà del 27%) è senza dubbio quello principale. Nel suo esame preliminare l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) sottolinea che quanto si prevede non dovrà ostacolare le procedure di risanamento dei deflussi residuali lungo le zone golenali della Lavizzara e della Vallemaggia. «Le successive fasi di pianificazione e progettazione esecutiva definiranno le necessarie misure di protezione, mitigazione, compensazione e valorizzazione ambientali che ne accompagneranno la realizzazione», puntualizza il Dipartimento del territorio.

Il territorio, gioie e dolori

Per quanto riguarda il Parco eolico, si sta valutando la possibilità di ampliarlo; ai cinque aerogeneratori in funzione dall’autunno 2020 e costati oltre 30 milioni se ne aggiungeranno da un minimo di uno ad un massimo di tre, come emerso dagli studi eseguiti dall’AET. L’ARE non ha nulla da eccepire; chiede solo di indicare il perimetro nella carta di base del Piano direttore. Per il resto il Governo in termini generali ribadisce che - alla luce, in primis, della conformazione geografica «movimentata» del territorio ticinese e dell’impatto sul paesaggio - il nostro Cantone non è «particolarmente adeguato» ad accogliere parchi eolici. Non verrà in ogni modo meno l’impegno, messo nero su bianco nella scheda, di individuare «le ubicazioni più idonee per la creazione di parchi o singoli impianti eolici».

Piano di Magadino ed impatto

Infine, fra i cantieri, c’è pure un altro innalzamento, stavolta della diga del lago Sella (in alta Leventina), e la realizzazione di un impianto di pompaggio-turbinaggio nella centrale di Gordola. In questo caso l’Ufficio federale dell’ambiente rileva che allo stato attuale non sono noti i «possibili impatti» dell’opera sulle diverse aree protette a livello svizzero ed internazionale presenti sul Piano di Magadino. Il Consiglio di Stato precisa comunque che è normale che sia così in quanto il progetto «non è ancora maturo».

Alan Del Don, «Corriere del Ticino» (08.04.2024)

Qui, Sustainable Switzerland pubblica contenuti curati da Corriere del Ticino.

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