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Il settore energetico è protagonista di un dinamico sviluppo che lancia alle aziende grandi sfide. Foto: Adobe Stock

Clima ed energia Contenuto partner: Boston Consulting Group (BCG)

Turbolenze dei prezzi nei mercati dell’energia

Ci sono profondi cambiamenti in vista nel settore energetico: da uno studio del Boston Consulting Group (BCG), l’aumento della quota delle rinnovabili nel mix energetico avvicinerà i prezzi dell’energia elettrica allo zero e al contempo li esporrà di più a grandi fluttuazioni.

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Turbolenze dei prezzi nei mercati dell’energia

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Niente sarà più come prima nei mercati dell’energia. Lo dicono con certezza gli esperti del BCG. Nel loro studio Five Forces Transforming Power Markets sostengono che nella transizione a un futuro a zero emissioni, il funzionamento dei mercati dell’energia subirà un cambiamento epocale. Ma non solo: «I cambiamenti, molti dei quali già in atto, si faranno sentire di più con l’aumento della quota di rinnovabili nel mix globale di generazione elettrica».

Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per l’energia e della sua roadmap Net Zero by 2050, entro la metà del secolo già il 72% dell’energia elettrica sarà prodotta dal fotovoltaico e dall’eolico, contro l’11% del 2020. Questo potrebbe avere pesanti ricadute su tutti gli attori del mercato e anche sulla formazione dei prezzi dell’energia. «Per prepararsi adeguatamente al sistema energetico globale che verrà, gli operatori devono capire come stanno cambiando le dinamiche di mercato dell’energia elettrica», sottolineano gli autori dello studio. Per questo, il Center for Energy Impact del BCG ha sviluppato diversi modelli e scenari.

Le sue tesi si fondano su due grandi iniziative politiche: l’impegno dell’Unione Europea ad abbattere i gas serra di almeno il 55% entro il 2030 (rispetto al 2021) e l’obiettivo dello zero netto delle emissioni entro il 2050.

Sebbene il focus dell’analisi del BCG verta principalmente sull’Europa nord-occidentale, lo studio parte dal presupposto che «alcune di queste evoluzioni interesseranno anche la maggior parte degli altri mercati liberalizzati del mondo». Gli esperti hanno identificato cinque forze trainanti che segneranno i mercati dell’elettricità durante la transizione energetica e negli anni a venire.

Trend verso costi fissi

Il potenziamento delle rinnovabili farà sì che la produzione di energia elettrica si sposterà sempre più dai costi variabili ai costi fissi. Secondo lo studio, tra l’85 e il 90% dei costi totali di produzione di energia elettrica potrebbero in futuro essere fissi, contro i 65-70% di oggi. Questo deriva dal fatto che, a differenza delle centrali a carbone o a gas, gli impianti eolici e solari non hanno costi di esercizio, se non la manutenzione. Vento e sole sono gratis, i combustibili fossili no.

Elettricità gratis

Per questo non c’è da sorprendersi se in futuro l’elettricità sarà spesso gratis. Secondo le stime degli esperti del BCG, i periodi nei quali i prezzi dell’elettricità saranno «relativamente bassi o addirittura vicini allo zero» potrebbero essere molto più frequenti. «Le quotazioni saranno inferiori a 20 euro per megawattora per il 20-25% dell’anno, condizione che oggi avviene solo per il 5-10% dell’anno».

Eccezioni se la domanda è alta

Questo però non vale per periodi di forte richiesta di energia. Sebbene a determinare i prezzi dell’energia saranno sempre più le centrali solari ed eoliche, la produzione di energia termica continuerà a giocare un ruolo cruciale, facendo lievitare le quotazioni nelle fasi critiche. Questo perché gli introiti derivanti dalle poche ore di attività delle centrali spesso non basteranno a coprirne i costi fissi.

Prezzi più alti d’inverno

Molto più marcati potrebbero essere i differenziali di prezzo tra i mesi estivi e invernali. Secondo lo studio, nel 2050, anno entro il quale gli Stati UE vogliono essere neutrali dal punto di vista climatico e si presume quindi vi sarà nella rete ampia disponibilità di rinnovabili, i prezzi dell’energia in inverno potrebbero essere dal 40 al 100% più alti della media annuale a causa di una produzione di energia solare fisiologicamente bassa.

Fluttuazioni più forti dei prezzi

Secondo gli esperti, un maggiore ricorso al solare e all’eolico si tradurrà in una più spiccata volatilità dei prezzi. Questo cosiddetto vortice di volatilità (volatility vortex) potrebbe nell’arco di un giorno raddoppiare entro il 2030 rispetto al livello pre-crisi del 2019. Queste fluttuazioni sono facilmente spiegabili: una quota sempre più alta di rinnovabili nel mix di generazione di energia elettrica comporta periodi più lunghi nei quali ci si può affidare all’energia solare ed eolica. In questi periodi i prezzi dell’elettricità caleranno sensibilmente. A causa di condizioni meteo sfavorevoli ci saranno sempre anche periodi caratterizzati da una produzione di elettricità da fonti rinnovabili molto scarsa. Qui dovranno intervenire le centrali a gas che, come si legge nello studio, «nel periodo dal 2040 al 2050 determineranno ancora il prezzo dal 10 al 25% delle volte in diversi mercati dell’Europa nord-occidentale, sebbene la loro quota sul mix di generazione sia minima».

Il vortice di volatilità cambierà radicalmente il raggio d’azione delle aziende energetiche, compresi i produttori, i fornitori e i commercianti. I modelli di business tradizionali non sapranno più rispondere alle dinamiche del mercato. Secondo lo studio, per restare competitive e resilienti, le imprese dovranno rianalizzare le proprie capacità, i sistemi e anche le condizioni generali di gestione del rischio. Antti Belt, Managing director & Partner del BCG di Helsinki, va dritto al punto: «I mercati energetici infragiornalieri non richiedono solo reazioni rapide ma anche dati in tempo reale, algoritmi intelligenti e operazioni precise. Il successo del commercio dell’energia dipende ora dalla capacità di trasformare la volatilità in margine, e non solo di gestire il rischio».


«Ripensare in toto l’approvvigionamento energetico»

Ivan Bascle, Managing director e Senior partner del BCG e Pierre Laugeri, Partner e Director del BCG, spiegano come le aziende possono posizionarsi per avere successo.

Che consigli si sente di dare alle aziende per affrontare i cambiamenti nei mercati dell’energia elettrica?

Ivan Bascle: Le aziende industriali dovrebbero ripensare in toto il loro approvvigionamento energetico stipulando contratti d’acquisto dell’energia flessibili o dinamici, i cosiddetti Power Purchase Agreement (PPA), e modulare i consumi su periodi in cui è disponibile energia rinnovabile a basso costo. Investire sulla flessibilità energetica – e quindi in soluzioni di stoccaggio e sistemi intelligenti di gestione dell’energia – può aiutarle a trasformare la volatilità dei prezzi dell’energia in vantaggio strategico. Considerate le crescenti fluttuazioni stagionali dei prezzi, è importante adeguare i processi in modo mirato per approfittare delle fasi favorevoli e proteggersi dai prezzi elevati in inverno. Inoltre, partecipare attivamente alle discussioni sulla definizione del mercato e nelle alleanze di settore può contribuire a creare un accesso equo ai mercati energetici di domani.

Quali sono le principali sfide dei prossimi anni?

Bascle: Una delle più grandi per le aziende industriali sarà gestire la transizione verso sistemi energetici rinnovabili basati prevalentemente su costi fissi. Le aziende dovranno abituarsi a fasi frequenti di prezzi bassi interrotte da brusche impennate, specie d’inverno, e associate a una crescente complessità in termini di previsioni e di acquisti. Pierre Laugeri: Per restare competitivi è cruciale investire in modo mirato in flessibilità energetica, tecnologie digitali e strategie di approvvigionamento solide orientate a un mercato dell’elettricità più volatile e più sensibile all’intermittenza stagionale. Altrettanto centrale è la capacità di trasformarsi in modo rapido ed efficace, adeguando modelli aziendali, mentalità e competenze a uno scenario energetico profondamente mutato. Ci sono aziende industriali più pronte di altre ad affrontare la trasformazione dei mercati energetici?

Ci sono aziende industriali più pronte di altre ad affrontare la trasformazione dei mercati energetici?

Laugeri: Sì, le principali aziende industriali, in particolare nell’Europa settentrionale e occidentale, si stanno garantendo già oggi l’accesso diretto alle rinnovabili attraverso PPA aziendali e investimenti in impianti solari o eolici aziendali e in sistemi di accumulo a batteria. Alcune imprese puntano su sistemi di gestione dell’energia avanzati che consentono di adeguare dinamicamente l’attività ai segnali del prezzo del mercato dell’energia sfruttando a proprio vantaggio la volatilità. Queste strategie proattive permettono loro di approfittare di periodi di prezzi bassi dell’elettricità, di ridurre l’impronta carbonica e di rafforzare la propria competitività in mercati sempre più decarbonizzati. La maggior esposizione al rischio di anomalie come quella della Spagna nell’aprile di quest’anno non è ancora stata presa del tutto in considerazione, lasciando quindi spazio a margini di miglioramento.

Foto: BCG

Ivan Bascle Managing director e Senior partner

Foto: BCG

Antti Belt Managing director & Partner

Foto: BCG

Pierre Laugeri Director e Partner

Dichiarazione: Questo contenuto è stato creato dalla redazione di Sustainable Switzerland su incarico di Boston Consulting Group (BCG).

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